Viaggio in Grecia

La Grecia attraverso gli occhi di alcuni viaggiatori italiani dell’ottocento si perde tra lo stupore della scoperta e la voglia di penetrare nella culla della civiltà. Accanto ai più famosi viaggiatori di altri paesi tra cui il Poqueville o il Lamartine, o ancora Chateaubriand o Schiller o Schliemann, i viaggiatori italiani – se non spinti da ragioni scientifiche e soprattutto archeologiche o, ancor più, da aneliti libertari che li videro partecipare alla guerra d’indipendenza che si svolse nel paese tra il 1821 ed il 1831- sembrano quasi essere stati dimenticati. Eppure molti di loro furono protagonisti di viaggi del tutto avventurosi ben oltre quel senso d’avventura già insito nei viaggi per mare a quel tempo o a dorso di cavallo tra monti sperduti e popolati spesso di briganti. Tra tante peripezie lo sguardo si apre meravigliato sulle bellezze classiche: Delfi, Tebe, Atene sfilano davanti a noi ancora cariche di quel senso di mistero che oggi difficilmente riusciamo ad avvertire per l’ambiente oramai urbanizzato che racchiude tante meraviglie. E, non bastasse, il costante controllo sanitario in ogni porto, le quarantene, i visti da ottenere …. Racconti appassionanti dove alle meraviglie dell’antichità si affianca una popolazione ancora eterogenea, circondata da colline, campagne e monti carichi di miti, di dèi e di tanta storia che si avvicendano a poveri villaggi dove la povertà fa da drammatico contrasto con la storia.

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