Ritsos e Monemvasià

Yannis Ritsos, uno dei maggiori poeti contemporanei greci, nasce a Monemvasià nel 1909 e rimarrà legato a questo borgo per tutta la sua intensa ed avventurosa vita. Al borgo tornerà alla fine dei patimenti sofferti tra carcere e confino e con esso ricostruirà un nuovo percorso di rispetto ed amore.

“Mia signora Monemvasià, mia nave di pietra.  Hai mille fiocchi e mille vele. Sei immobile e mi fai navigare in tutto il mondo”

Con questa metafora Yannis Ritsos descrive l’esperienza che vive chiunque guardi Monemvasià dalle mura bizantine della città alta. Un gregge di case ocra appisolate su una roccia grigia strinata di rosa a picco sul mare. La “Rocca” sembra una nave sul punto di prendere il largo: forse perché le numerose cupole delle chiese assomigliano a vele tese ai vènti. O forse perché le mura che circondano l’abitato sembrano il parapetto di una delle navi, che nei secoli scorsi portavano le merci ai quattro angoli del Mediterraneo.

La raccolta delle poesie di Yannis Ritsos dedicate al suo borgo natale, sono i frammenti di un percorso poetico che amalgama la sintesi poetica con il più semplice dei sentimenti umani, quello dell’amore intenso per la propria terra. Un amore che sgorga ricco di ricchezza antica e di nuovi linguaggi fatti di immagini taglienti,  struggenti.

Una raccolta questa che mancava e che grazie a Massimo Cazzulo che ha curato anche l’analisi critica e storica, va a completare il ricchissimo indice che ci lega a questa contemporanea, grande voce della poesia mondiale.

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